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Montaigne. La filosofia della Mangusta - Capitolo V

By: Zap Mangusta
Narrated by: Zap Mangusta
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  • Summary

  • Capitolo V - Montaigne

    Perché abbiamo bisogno di Montaigne, oggi? Perché è un anticonformista che ama le donne, i nativi delle Americhe, gli animali, le piante e tutti i generi e le specie che nel mondo (vive nel Cinquecento) vengono discriminate. Perché vive in un periodo che ha molte analogie con il nostro. Perché vuole una scuola diversa con meno nozioni e più pratica. Perché rispetta le altre culture e crede nell'amicizia. Perché è convinto che la sola cosa che può regalarci la gioia sia il rispetto della nostra vera essenza. Dunque dobbiamo assecondare ciò che siamo. Perché dice che la nostra vita è una melodia complessa, governata da ritmi opposti: il musicista che intenda privilegiarne uno solo, fa una musica scontata e monotona. Perché faceva il sindaco controvoglia. Perché ha scritto i "Saggi": forse il più bel libro di filosofia di sempre.

    • Episodio 1 - "Anche sul più alto dei troni non siamo seduti che sul nostro culo".
    • Episodio 2 - Un distinto anticonformista.
    • Episodio 3 - I saggi: Conoscere se stessi per conoscere il mondo.
    • Episodio 4 - L'importanza delle piccole cose.
    • Episodio 5 - Siamo noi i veri cannibali.
    • Episodio 6 - Ci vorrebbe un amico.
    • Episodio 7 - Un filosofo che gioca d'anticipo.
    • Episodio 8 - La verità di Cartesio o le tante verità di Montaigne.
    • Episodio 9 - Montaigne e i Beatles.
    • Episodio 10 - L'incosapevole Tao Di Michel.
    ©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios
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Episodes
  • "Anche sul più alto dei troni non siamo seduti che sul nostro culo"
    Oct 26 2021

    Capitolo V - Montaigne

    Perché abbiamo bisogno di Montaigne, oggi? Perché è un anticonformista che ama le donne, i nativi delle Americhe, gli animali, le piante e tutti i generi e le specie che nel mondo (vive nel Cinquecento) vengono discriminate. Perché vive in un periodo che ha molte analogie con il nostro. Perché vuole una scuola diversa con meno nozioni e più pratica. Perché rispetta le altre culture e crede nell'amicizia. Perché è convinto che la sola cosa che può regalarci la gioia sia il rispetto della nostra vera essenza. Dunque dobbiamo assecondare ciò che siamo. Perché dice che la nostra vita è una melodia complessa, governata da ritmi opposti: il musicista che intenda privilegiarne uno solo, fa una musica scontata e monotona. Perché faceva il sindaco controvoglia. Perché ha scritto i "Saggi": forse il più bel libro di filosofia di sempre.

    Episodio 1 - "Anche sul più alto dei troni non siamo seduti che sul nostro culo"

    Montaigne nasce a Bordeaux nel bel mezzo di una crisi culturale senza precedenti: quella dell'inizio del Cinquecento. La scoperta dell'America, fatta 40 anni prima, ha travolto la certezza dell'uomo europeo di essere al centro del mondo; certezza demolita poi dalle teorie di Copernico: l'essere umano non è nemmeno al centro dell' Universo. Roba da perdere la testa: ognuno deve rivedere le proprie idee. Figlio di sindaco, e sindaco a sua volta, viene educato tra la gente del popolo perché venga su simile a loro.

    Cresce in un ambiente pieno di amore, dove vecchi e bambini giocano insieme e si abbracciano felici. Si forma una cultura così vasta da spingere la madre a rimproverare il padre per l'eccessiva cura e i troppi denari che spende per lui. Traduttore dal latino, diventa amico di un altro traduttore: Etienne del la Boetie, rapporto che segnerà la sua esistenza per sempre. Poi diventa sindaco e svolge attività di diplomatico, la cosa lo occupa, ma non lo soddisfa e a 35 anni, stanco delle solite mansioni, decide di ritirarsi nella torre del suo castello per portare a compimento la sua impresa più importante: racchiudere in un'unica opera tutta la sua conoscenza.

    Nascono così i "Saggi", un lavoro che permetta di guardare al futuro con più speranza. Per non perdere di vista l'obiettivo incide sul legno delle travi della sua mansarda una serie di massime attinenti allo scopo. E così scrive e riscrive, sinché un bel giorno, sentendo la presenza della Signora Scura più vicina del solito, prega la moglie di invitare al castello i suoi amici. Quando questi arrivano fa dire Messa in camera sua e, giunti all'Elevazione, si slancia a corpo morto e a mani giunte sul suo letto e proprio in quell' istante rende lo spirito a Dio.

    Muore nel 1592, cent'anni dopo la scoperta dell'America, protetto dai suoi libri e dalle frasi incise sulle travi, dopo aver dedicato una vita a cercare di conoscere se stesso e il mondo. Senza peraltro riuscirci completamente. Un po' come tutti noi.

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    27 mins
  • Un distinto anticonformista

    Un distinto anticonformista

    La filosofia della Mangusta 05.02
    Oct 26 2021

    Capitolo V - Montaigne

    Perché abbiamo bisogno di Montaigne, oggi? Perché è un anticonformista che ama le donne, i nativi delle Americhe, gli animali, le piante e tutti i generi e le specie che nel mondo (vive nel Cinquecento) vengono discriminate. Perché vive in un periodo che ha molte analogie con il nostro. Perché vuole una scuola diversa con meno nozioni e più pratica. Perché rispetta le altre culture e crede nell'amicizia. Perché è convinto che la sola cosa che può regalarci la gioia sia il rispetto della nostra vera essenza. Dunque dobbiamo assecondare ciò che siamo. Perché dice che la nostra vita è una melodia complessa, governata da ritmi opposti: il musicista che intenda privilegiarne uno solo, fa una musica scontata e monotona. Perché faceva il sindaco controvoglia. Perché ha scritto i "Saggi": forse il più bel libro di filosofia di sempre.

    Episodio 2 - Un distinto anticonformista

    Montaigne è un anticonformista. Un pensatore libero da ogni standard intellettuale, che guarda il mondo da nuove angolazioni e per questo riesce ad anticiparne gli sviluppi. Nel farlo non si perita di apparire troppo serio o troppo lieve: va in guerra, scrive a cavallo, si ritira nella sua torre a pensare, produce sei figli, si innamora del suo amico, fa il sindaco, svolge attività diplomatiche, va in missione, incontra sovrani e governatori; poi, stanco di osservare i protocolli, preferisce tornare ad una vita semplice, ma libera, piuttosto che "dissiparsi" tra monarchi e ambasciatori.

    Non si può essere costretti a vivere nella pelle di qualcun altro, preferisce così assecondare la sua natura e ritirarsi ad osservare il mondo da lontano. Contempla più che altro se stesso, ma attraverso di sé, come in un gioco di specchi, contempla la vita di tutti gli altri uomini. Scopre così di essere inorridito dalle guerre religiose del suo tempo, infastidito dalla futilità delle persone e dispiaciuto che i popoli del nuovo mondo vengano massacrati e non piuttosto integrati.

    Anche riguardo all'educazione coltiva pensieri innovativi e libertari, che più tardi ispireranno Rudolf Steiner e Maria Montessori: "il fanciullo va liberato dalle nozioni e aiutato ad agire da solo, man mano che cresce deve esser seguito, poiché ad ogni fase della vita si apre una piccola finestra sul mondo". Per questo dice che per educare un figlio serve "un precettore che abbia la testa più ben fatta che ben piena". E quando gli chiedono "cosa occorra veramente a un giovane" risponde "Gli serve una camera o un giardino ma anche la tavola e il letto, e gli serve la solitudine ma anche la compagnia, gli è utile il giorno e pure la sera, e tutti i luoghi gli potranno servire da studio, per farlo oziare di meno e agire di più. Anche i giochi, gli esercizi e le sfide saranno parte dello studio: dovrà far corsa e praticare la lotta, suonare musica e imparare a danzare, andare a caccia e a cavallo e imparare a maneggiare le armi. Un giovane non è un' anima e non è un corpo, è un individuo e dunque non va diviso in due". Parla nel 1500. Complimenti per la modernità di pensiero!

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    26 mins
  • I saggi: Conoscere se stessi per conoscere il mondo
    Oct 26 2021

    Capitolo V - Montaigne

    Perché abbiamo bisogno di Montaigne, oggi? Perché è un anticonformista che ama le donne, i nativi delle Americhe, gli animali, le piante e tutti i generi e le specie che nel mondo (vive nel Cinquecento) vengono discriminate. Perché vive in un periodo che ha molte analogie con il nostro. Perché vuole una scuola diversa con meno nozioni e più pratica. Perché rispetta le altre culture e crede nell'amicizia. Perché è convinto che la sola cosa che può regalarci la gioia sia il rispetto della nostra vera essenza. Dunque dobbiamo assecondare ciò che siamo. Perché dice che la nostra vita è una melodia complessa, governata da ritmi opposti: il musicista che intenda privilegiarne uno solo, fa una musica scontata e monotona. Perché faceva il sindaco controvoglia. Perché ha scritto i "Saggi": forse il più bel libro di filosofia di sempre.

    Episodio 3 - I saggi: Conoscere se stessi per conoscere il mondo

    I "Saggi" sono considerati una delle opere più significative ed originali del Rinascimento. Un libro originale senza precedenti, che avrà un enorme influenza sulla cultura occidentale e darà il via alla "cultura moderna". Montaigne cerca di dare in quest'opera un certo qual ordine alla spregiudicata esplorazione della condizione umana, senza dispensare verità o precetti universalmente validi, ma consigli utili che possano incidere sulla vita pratica. Non intende pertanto offrire spiegazioni ai grandi quesiti del mondo, ma provare a vedere nella giusta luce i minuscoli tasselli che lo compongono.

    Il filosofo dice che la sua opera è come un "cibreo", un "piatto genuino" della cucina toscana a base di frattaglie di pollo: ha lo stesso sapore popolare. Montaigne, pur parlando spesso di sé, dissemina il libro di consigli pratici e di suggerimenti utili che sono sempre brillanti e chiarificatori. In ogni capitolo il filosofo, come una sorta di Pollicino rinascimentale, lascia qualche piccola traccia, regala qualche giusta raccomandazione per l'esistenza: come sistemare il cuscino per riposare meglio, come comportarsi correttamente con la propria gatta e con il proprio pene.

    Montaigne ha sempre una risposta non banale per tutto, indagando sulle passioni umane e sui comportamenti degli individui con stile allegro e scanzonato, usando sapientemente il tono dello sberleffo colto. E nella sua opera tiene da conto il corpo così come la mente, parla infatti anche della gelatina di vino Sauternes, dello zafferano e del cioccolato nero. È insomma un pensatore moderno, potremmo definirlo il primo blogger della storia, che afferma che lo spirito non potrebbe esprimersi se il corpo non stesse bene. Bisogna essere quindi capaci di far godere entrambi: questa è l'arte necessaria per poter vivere bene.

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    28 mins

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