Questo podcast si chiama Rivoluzione Culturale. Perché Rivoluzione Culturale? Per due motivi. Il primo è che in ciascuna puntata di questo podcast andremo a trattare degli eventi (la nascita del cubismo), delle scoperte (eliocentrismo), delle invenzioni (la ruota, i vaccini) che hanno cambiato il mondo.
L'hanno preso, l'hanno capovolto, l'hanno reso diverso, proprio come fa una rivoluzione: c'era il mondo prima della rivoluzione, poi nel mezzo c'è stata la rivoluzione, e poi c'è il mondo dopo la rivoluzione, che è completamente cambiato, irriconoscibile, tipo quando dopo una serata fuori con gli amici la mattina ti guardi allo specchio appena sveglio: "O chi è questo?"
Ecco, così è il mondo dopo la rivoluzione. Solo che qui non parliamo di rivoluzioni armate, ma di rivoluzioni intellettuali, di rivoluzioni, appunto, culturali, cioè del modo di pensare, della conoscenza, della scienza, della tecnica, dell'arte. Il secondo motivo per cui questo podcast si chiama così è che, nel mio piccolo, io sogno che pian piano la gente, e soprattutto i ragazzi, i più giovani, cambino il modo in cui guardano alla cultura.
Avere voglia di studiare, essere curiosi, coltivare la cultura devono diventare cose di cui andare fieri, e non cose di cui quasi ci si vergogna. Ecco, perché anche se non sembra, questa sarebbe un'altra piccola grande rivoluzione. Una rivoluzione culturale, per l'appunto.
La stampa
Lo sapete qual è il videogioco di maggior successo della storia? Tetris, un gioco a cui tutti hanno giocato almeno una volta nella vita. Milioni, centinaia di milioni di persone hanno acquistato una copia di questo semplice quanto geniale videogioco.
Per la gioia del suo inventore, che sarà diventato ricchissimo, direte voi. E invece no, perché Alexey Pajitnov, programmatore russo, non lo brevettò. E questa storia richiama da molto vicino un'altra storia, in cui il protagonista non vide mai i frutti economici della propria rivoluzionaria invenzione.
C'è stato un momento della storia dell'umanità in cui la diffusione della cultura e della conoscenza ha decisamente cambiato marcia, un momento in cui ha ingranato il turbo. Quel momento è l'invenzione della stampa a caratteri mobili.
E a quell'invenzione tutti associamo un nome: Johannes Gutenberg. In realtà, come spesso accade, in oriente si usava già una tecnica di stampa simile, ma fu proprio Gutenberg a migliorare la tecnologia disponibile e a inaugurare il primo laboratorio di stampa a caratteri mobili in occidente.
Il primo libro stampato con la nuova tecnica fu ovviamente il best seller di tutti i tempi, la Bibbia. Ma a questa, in pochi anni seguirono centinaia, migliaia, milioni di altri libri, di tutti i tipi. Un'invenzione geniale, un'iniziativa imprenditoriale che avrebbe reso ricco chiunque.
Chiunque, tranne Gutenberg, che, proprio come Alexey Pajitnov, non brevettò mai la sua idea ed ebbe come unico riconoscimento la gloria di un nome ricordato per sempre sui libri di storia.
Serie podcast di Lorenzo Baglioni e Michele Baglioni. Prodotta da Frame in esclusiva per Audible Original.