• Dati e bugie

  • May 10 2022
  • Length: 13 mins
  • Podcast

  • Summary

  • Nell’undicesimo episodio di Slow News Flavio Tranquillo analizza il rapporto tra sport e statistica, che soprattutto negli ultimi anni sono territori sempre più confinanti. C’è un’enorme differenza tra un dato nudo e crudo e la sua interpretazione.

    La provocazione di partenza è la famosa frase – attribuita a Twain, che però in realtà riprenderebbe le parole di Disraeli – per cui esistono tre tipi di bugie: “le bugie, le dannate bugie e le statistiche”. Questa frase è considerata la dimostrazione che le statistiche mentono. In realtà, queste parole, totalmente stravolte a causa del loro essere contestualizzate, vogliono dire l’esatto opposto. Un inno a essere più rigorosi e a non semplificare.

    Ad esempio: per giudicare quale sia la miglior difesa basta vedere chi subisce meno gol o meno punti? Basta leggere il dato dei pochi passaggi per partita che Mitchell fa a Gobert per dedurre che i due non si sopportano? I dati non sono la risposta a tutte le domande, ma se sappiamo usarli possono aprirci la mente. Perché nello sport – e fuori – arretrare davanti alle difficoltà significa avere già perso.
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